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Projects

Eldoret

jazz, world-music, combat-jazz, sahara-jazz, ambient

“La geografia è destino. La terra su cui cresciamo fa di noi quello che siamo.”
Eldoret è una città del Kenya. Conosco tanto di quel luogo grazie ai racconti di mia madre. Nell'attesa di andarci un giorno, le storie e le narrazioni di quei territori così esotici e meravigliosi, come da sempre testimoni di sfruttamento dei popoli e delle risorse, sono diventate melodie.
I racconti diventano musiche, dall'Africa ne richiameranno altre dal mondo, dove il territorio e l'uomo sono da sempre in scambio e reciproco mutamento.
Il rapporto tra l’uomo e la terra, i luoghi e la musica, la lingua, la musicalità della lingua che porta a musiche così diversa tra loro. Un testo di una canzone lontana scritta con simboli a noi sconosciuti, che se cantata diventa immediatamente chiara e lineare.
Eldoret è un racconto di quello che siamo, la geografia è destino, e le persone diventano parte della terra su cui nascono e crescono. Tutti parte della nostra splendida casa.

 

Photo Copyright: Paolo Vialmin


Nos faltan 43


Algerian Fox




BE AT EASE 5tet

jazz, hardbop

Simone Copellini / trumpet
Michele Vignali / sax
Luca Savazzi / piano
Stefano Carrara / double bass
Riccardo Cocetti / drums

Quintetto hardbop, Be at ease 5tet propone il repertorio che ha reso grande il jazz alla fine degli anni ’50, anni in cui il primo quintetto di Miles Davis, con John Coltrane, Red Garland, Paul Chamners e Philly Joe Jones registravano Cookin', Relaxin', Workin' e Steamin' with the Miles Davis Quintet nelle due storiche sessione di registrazione nel 1956.

“La musica e la vita sono solo questioni di stile. Non temere gli errori. Non ce ne sono.”
Miles Davis

 





Tribute to
Herb Alpert and Nina Simone

“L’unico tributo italiano ad Herb Alpert”

jazz, pop, soul, swing

Elisa Aramonte / voce
Simone Copellini / tromba
Michele Bianchi / chitarra
Stefano Carrara / basso
Enrico Smiderle / batteria

Nati negli Stati Uniti d'America a due anni di distanza Herb Alpert e Nina Simone hanno avuto vite profondamente diverse: bianco e di Los Angeles il trombettista, nera e della Carolina del Nord la pianista e cantante, hanno portato in musica il loro tempo con punti di vista agli antipodi, generando stili e suoni tra i più riconoscibili della recente storia della musica.
L'intersezione tra vite e musiche così diverse va ricercata in melodie meravigliose e testi divenuti di riferimento.

Simone Copellini mette il suo Jazz Legacy al servizio della splendida voce di Elisa Aramonte per questo emozionante e divertente tributo a Herb Alpert e Nina Simone.

 





Jazz Legacy

jazz della tradizione

Simone Copellini / tromba
Michele Bianchi / chitarra
Corrado Caruana / chitarra
Stefano Carrara / basso
Enrico Smiderle / batteria

Il jazz deve essere vissuto, perché non sente le parole. Non lo puoi spiegare senza perderne l’esperienza.

Vivere un viaggio, tracciare un linea dall’America al vecchio continente, un filo dal dixieland al jazz manouche, da Satchmo a Django, sulle ali della tradizione ed il vento dell’istante. Il modo ed il luogo in cui il jazz viene eseguito è sempre più importante di ciò che viene suonato.

 

Photo Copyright: Fausto Franzosi


Si tu vois ma mère




w/ Alfredo De Vincentiis

jazz-rock, experimental, ambient, studio

Alfredo De Vincentiis / drums, sample, tastiere, produzione
Simone Copellini / tromba, elettronica, basso, bouzouki

Collabora dal 2011 con Alfredo De Vincentiis in progetti di jazz sperimentale e jazz rock, invitando in sala di registrazione musicisti di diversa estrazione. Con le formazioni NewYorker Residence (a cui si aggiunte Andrea Modesti), Trummond Plus (a cui si aggiunge Giulio Stermineri) e Magnetic Flywheel (a cui si aggiunge Gianluca Lione) hanno pubblicato tre dischi di composizioni originali.
Producono anche singoli.

 

Image Copyright: Alfredo De Vincentiis


Drunk Bird - Magnetic Flywheel


Aciditaly - Newyorker Residence


Hubble - Trummond Plus


A Pain We Dance Upon - Trummond Plus


I go to barber shop


Algerian Fox - Newyorker Residence - Live 2020




Archetipi

contaminazione, jazz, musica contemporanea, musica elettronica, world

Patrizio Ligabue / canto armonico, canto profondo, didjeridoo, fujara, koncovka, dan-moi, elettronica
Simone Copellini / tromba, flicorno, mandolino, bouzouki, basso, elettronica, produzione

Dal 2006, anno di uscita del loro primo disco, realizza sperimentazioni insieme a Patrizio Ligabue ed il progetto Archetipi. Fondono musica elettronica contemporanea, musica jazz, musica etnica e world music, ricerca sul canto armonico, sul canto profondo e su strumenti musicali da ogni angolo del mondo.

Archetipi è ricerca dell’essenza del suono.
Riuscire a percepire, produrre e controllare questi suoni primordiali.

 



Interferenze


Didjeridoo-bop


I miss you


Brezza serale, Musiche di Poesie




Stylus phantasticus

Libere sperimentazioni, invenzioni, diminuzioni, discanti, melismi jazz tra polifonia e contrappunti improvvisati
contaminazione, jazz, musica antica

Progetto a cura di
Silvia Perucchetti e Simone Copellini

Simone Copellini / tromba, flicorno
Patrizio Ligabue / didgeridoo, canto armonico
Coro della Cappella Musicale San Francesco da Paola diretto da Silvia Perucchetti

Maggiori informazioni, clicca qui

 



Stylus Phantasticus, et Porta Coeli